Cala il sipario

La maledizione del Mondiale in Qatar è anche questo. Senza ombra di dubbio l’edizione della Coppa del Mondo che sta per terminare è stata la più discussa e per certi versi anche la più crudele, se mai ve ne fosse bisogno tutti hanno compreso che il potere del denaro è irrefrenabile, capace di cambiare ogni cosa e di farla franca con arroganza. Malgrado tutto questo, proprio perchè nella vita regna una logica perversa in base alla quale i fenomeni vincenti non assumono le sembianze che noi vorremmo, ciò che stiamo vivendo è un momento storico. Due dei giocatori che hanno fatto la storia di questo sport si stanno congedando dalla Coppa del Mondo di calcio ed il modo con cui lo stanno facendo, a parere di chi scrive, è struggente e dimostra l’amore per questo magnifico gioco. E’ facile odiare Cristiano Ronaldo è vero, ha tutto ed è forse il giocatore più completo della storia del calcio, ma dietro la sua presunta antipatia, la sua costante ossessione per la vittoria, vi è una grande professionalità e non solo perchè banalmente non si arriva a quei livelli se non si è professionali, ma poichè il suo continuo spronare i compagni di squadra, il suo quasi irrispettoso tentativo di portarli al massimo livello, non può fare altro che migliorare il gruppo. Il suo pianto solitario all’uscita dal campo nella sua ultima gara ai mondiali a me ha commosso profondamente, in quelle immagini ho visto poco del divo glamour e tanto di quel ragazzino dell’isola di Madeira che un giorno sognava di disputare la Coppa del Mondo. E che dire del suo rivale per eccellenza, o meglio colui che i media hanno descritto come tale, Leo Messi. Gli dicevano che non era un leader e ora a vederlo accedere come puro trascinatore al soglio mondiale, viene molto da pensare, ma ancora più da riflettere c’è nel ritrovarlo così “cattivo”, così determinato, tanto da inveire contro i rivali. In tanti, gli stessi che gli imputavano mancanza di carattere, ora lo additano come scorretto e di bassa lega; personalmente attraverso la sua rabbia, la sua voglia ed il suo meraviglioso stato di forma a 35 anni, a me sobbalza il cuore e mi emoziono dinanzi alla sua brama di sollevare la Coppa del Mondo. Se tutto ciò non bastasse per farci capire che siamo dinanzi alla fine di un’era, allora citerei anche il terzo grande protagonista che saluterà il Mondiale in Qatar, l’unico in grado di vincere un pallone d’oro nell’era Messi – Ronaldo, Luka Modric. Il “piccolo Cruijff”, così come è stato definito per il suo stile e per la sua eleganza, è stato ed è, a 37 anni compiuti, un giocatore pazzesco, probabilmente insieme a Pirlo ed Iniesta il più forte centrocampista degli ultimi 15 anni. A volte dal male, come la guerra nei balcani che si portò via il suo amato nonno e che lo costrinse con la sua famiglia a fuggire dal suo Paese, può nascere il bene, un fiore bellissimo che ha incantato con la sua classe ed eleganza il rettangolo verde, facendo incetta di trofei e diventando il simbolo della squadra più importante del mondo, il Real Madrid. Ancora una volta, guidando la Croazia per la seconda volta consecutiva tra le prime quattro squadre del globo, l’angelo biondo ha incantato per genio, tenuta fisica e sportività.
Vedendo quello che è successo e a cosa abbiamo assistito, fa ancora più male pensare che l’Italia non è presente nella kermesse iridata, ma sono sicuro che presto torneremo, perchè in qualche parte della penisola c’è già qualcuno che sogna un giorno di difendere i colori della propria Nazione alla Coppa del Mondo; i desideri, almeno quelli, sono difficili da arginare.
La scheda che segue è dedicata ad Italia vs Germania, perchè quando penso al Mondiale vedo Paolo Rossi che segna in finale, vedo lo sguardo sobrio e soddisfatto di Zoff e Scirea, che dopo la vittoria a Madrid cenano in una camera d’albergo da soli, vedo Rivera che infila il 4 a 3 nel 1970, vedo Grosso e Del Piero che ci regalano una gioia incommensurabile e penso che devo dire grazie a tutti loro per aver fatto questo per noi, che d’altro canto ancora oggi li ricordiamo e li sentiamo parte della nostra vita. Per comprendere veramente le emozioni dello sport forse bisogna salire ad un altro livello, forse bisogna semplicemente comportarsi come essere umani….
“Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio” (Josè Mourinho).

13.12.2022 ore 20,00

Complesso Sportivo di San Nicolò, Spoleto (PG).

ALL STAR GAME ATLETICO MARTEDI’ 2022

Formazioni:

1.W. Italia
Federico, Marco, Besmir, Ignazio, Andrea D.

2.L. Germania
Gianluca, Alessandro, Andrea A., Jacopo, Massimo

Note: l’All Star Game, ovvero l’ultima partita con cui si conclude la stagione dell’Atletico Martedì, è una cosa nostra. Lo dico senza presunzione e non tradendo lo spirito di aggregazione che ha sempre caratterizzato il nostro gruppo, ma aldilà di come abbiamo ribattezzato questa gara, solo un vero atletico può comprenderne il significato; onestamente non so perchè ma quando si sente il fischio di inizio di questa partita, si sprigiona nell’aria un’atmosfera diversa ed anche i giorni precedenti alla gara sono particolari. In fondo abbiamo trovato una denominazione già usata, presa in prestito dagli sport americani e abbiamo indossato divise già viste, a volte anche arrangiate, ma per noi, in questa serata, le maglie assumono lo stesso valore iconico della “Celeste” dell’Uruguay o della “verdeoro” del Brasile, perchè ci mettiamo dentro tutta la passione, l’amicizia e la voglia di divertirsi maturata in questi lunghi anni.
Questa volta, in concomitanza con lo svolgimento della Coppa del Mondo, abbiamo portato in scena Italia vs Germania, ovvero “la partita” per ogni tifoso azzurro.
Lo sfortunato forfait all’ultimo momento dell’estremo difensore Riccardo ha inevitabilmente modificato i progetti di composizione delle squadre e non è stato facile trovare una valida soluzione nell’immediato. Con un lavoro di equipe si è cercato di fare del proprio meglio e le compagini scaturite forse alla lunga sono risultate fin troppo diverse. Nulla di tutto questo si è però visto per la prima parte della gara, se è vero che ha regnato un assoluto equilibrio, fino a quando un terribile uno-due dell’Italia, sancito da un incredibile gol dell’atletico Ignazio, ha spezzato in due l’incontro. Da lì la Germania, fino a quel momento attenta e compatta, ha perso convinzione ed organizzazione e pian piano è uscita dalla partita, anche a causa del maggior palleggio e dinamismo dei rivali.
In fondo, ancora una volta ha vinto l’Italia come da tradizione e se ci pensiamo bene non c’è da stupirsi, ma ciò che conta è che con spirito di aggregazione ed un pizzico di sana follia abbiamo mantenuto una bella tradizione che ci spinge ad avere nuove idee per la prossima attesa edizione.

MVP: nel momento in cui sto scrivendo esiste già un MVP dell’All Star Game e con un po’ di enfasi possiamo affermare che i migliori eletti in queste gare mantengono un’area di prestigio che rimane nel tempo, accedendo ad un ristretto circolo di giocatori che hanno scritto la nostra piccola grande storia. Come da tradizione, il prescelto da tutti gli altri atletici, verrà premiato, accanto all’MVP della stagione 2022, nel convivio di fine anno.

Terzo tempo: Mr Hyde Pub, Spoleto.

Cala il siparioultima modifica: 2022-12-17T16:20:28+01:00da atleticomartedi
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