Oh capitano…mio capitano!

Essere capitano di una squadra rappresenta qualcosa di importante. Anzitutto perchè il capitano è stato scelto dall’allenatore, dai compagni e talvolta addirittura dalla società, per essere il portavoce dei valori del gruppo ed il simbolo di quei colori, ma non solo….il capitano è colui che fornisce il tramite delle esigenze dei propri compagni durante la partita, colui che si stringe la mano con il suo omologo avversario prima dell’inizio del match, che ha diritto di interloquire, in maniera garbata si intende, con gli arbitri, che scambia romanticamente il gagliardetto della propria squadra con i rivali e….da ultimo, che alza il trofeo in cui sono raccolte le soddisfazioni di un intero gruppo. Ecco perchè c’è molta amarezza nel vedere come questo ruolo nel corso degli anni abbia un po’ perso di valore, nell’assistere a molti giocatori che con i loro comportamenti non onorano la fascia al braccio, magari giurando eterna fedeltà ad una certa squadra, pretendendo l’ambito fregio, per poi abbandonare il gruppo l’anno seguente. Pensando a Zoff, Scirea, Baresi, Maldini, Del Piero, Totti, Bergomi, solo per dirne alcuni, mi viene allo stesso tempo nostalgia e disgusto confrontando questi simboli con i commedianti del tempo. Mi viene in mente anche un ricordo personale, quando avevo 10 anni e ad una partita con la scuola alla mia squadra occorreva nominare un capitano. Mi chiesero di farlo a me, io ero al settimo cielo, chiesi a mia madre come potevo realizzare la fascia e lei, un po’ perchè ancora non esistevano quelle elastiche e un po’ perchè non era un’appassionata di calcio, mi cucì una piccolo drappo bianco direttamente sulla manica destra. Scesi in campo con quella maglia e quando l’arbitro chiamò i due capitani per il sorteggio iniziale mi tremavano le gambe. Che emozione…e chi se lo scorda più!! Sono sicuro che in tanti cambierebbero idea sul significato di quella fascia e sul valore nell’indossarla, se sapessero come nacque l’idea di nominare un capitano nelle squadre di calcio e chi fu il primo ad avere questo onore. La storia, perchè di questo si tratta, ci riporta all’epoca successiva alla prima guerra mondiale. Si tramanda che tra le fila dell’esercito inglese fossa consuetudine, per dimostrare lo spirito sportivo anche in battaglia, calciare dei palloni contro le linee nemiche al momento di dare l’assalto. L’episodio più celebre, dal quale appunto fu mutuato il termine capitano nel calcio, riguardò il capitano inglese Wilfed Neville. Correva l’anno 1916 ed il teatro di questa storia è la terribile battaglia delle Somme. Neville era al comando del proprio battaglione e nell’ultima licenza prima di andare al fronte, a Londra, comprò 4 palloni. Pochi istanti prima di lanciare l’assalto verso il nemico, distribuì i palloni tra i propri soldati, promettendo un premio a chi lo avesse lanciato più lontano. In realtà l’intento di Neville era quello di distrarre i suoi soldati dal pericolo e di renderli impavidi dinanzi alla morte. Le cronache dei sopravvissuti ci raccontano che la carica dell’ottavo battaglione di East Surreys nella battaglia delle Somme fu quasi surreale; davanti al fumo e alle bombe, i ragazzi di Neville calciavano i palloni contro i nemici. Neville e molti dei suoi ragazzi perirono in quello scontro ma la loro impresa rimase leggendaria. Alcuni di quei palloni oggi sono conservati in un museo a Londra e da quel giorno nel calcio un giocatore venne insignito del ruolo di capitano per rappresentare i valori della propria squadra. Quanto all’uso della fascia, entrò in vigore nel 1949 tra le squadre di club; perchè invece un capitano delle Nazionale la indossasse bisognerà attendere qualche anno. La prima volta che apparve al braccio di un giocatore della Nazionale italiana fu nel 1962, al Prater di Vienna, in occasione della partita Italia vs Austria; il nostro capitano era Cesare Maldini.

27/09/2022 ore 20,30

Impianto sportivo di San Nicolò, Spoleto (PG)

Formazioni;

1.W.Italia
Alessandro, Gianluca, Claudio, Marco, Massimo.

2.L.Austria
Riccardo, Federico, Jacopo, Ignazio, Fabrizio.

Note: quella che è andata in scena l’ultimo martedì del nostro campionato è stata certamente una delle partite più equilibrate e dal risultato più incerto dell’intera stagione. Quando si cambiano le squadre ogni volta, la combinazione che mescola tutti i fattori e le variabili di cui sono portatori i giocatori generando una compagine, è un processo quasi alchemico, anche se si cerca di intuire gli uomini che, dislocati nell’una o nell’altra squadra, potrebbero portare ad un equilibrio. Diciamo che in questa occasione il processo è riuscito e le formazioni hanno dato vita ad una gara sul filo dell’equilibrio.
Dopo un lungo periodo di studio con le squadre bloccate sullo 0-0, un’occasione frutto di una disattenzione della difesa dell’Austria, ha permesso all’atletico Claudio di rompere gli indugi e di portare in vantaggio i suoi. Nonostante questo la gara non ha subito lo scossone che ci si aspettava, ciò per grande merito delle difese che hanno limitato molto gli attaccanti e dei due portieri, grandi protagonisti della serata. Un equilibrio del genere poteva essere incrinato solo da episodi ed è proprio in quelli che l’Italia è stata più attenta e brava; portando a casa, di misura ma meritatamente, una delle gare più belle e combattute degli ultimi anni, non senza un finale con occasioni dall’una e dall’altra parte che avrebbero potuto scrivere una pagina diversa.

MVP: Alessandro “….utilissimo anche nell’impostare l’azione dal basso come va di moda in questo periodo!”. Riporto le parole dell’atletico Marco che non posso che condividere, sottolineando che nella bellissima sfida tra i due portieri, entrambi meritevoli, certamente l’apporto di Alessandro anche nella fase propositiva dell’azione ha assunto un ruolo rilevante. Nonostante questo voglio però rilevare la buonissima prova di molti atletici, tutti estremamente attenti non solo nello sfruttare le occasioni da gol, ma anche nel ripiegare a difesa della propria porta.

Terzo tempo: non avvenuto.

Oh capitano…mio capitano!ultima modifica: 2022-10-01T12:15:30+02:00da atleticomartedi
Reposta per primo quest’articolo