The Theatre of Dreams

La vita è un lungo percorso in cui si susseguono momenti memorabili ma anche fatti difronte ai quali è difficile rialzarsi. Ogni giorno purtroppo assistiamo inermi a ciò che accade intorno, siamo talmente abituati ad ascoltare notizie tragiche che ne sembriamo quasi assuefatti, eppure quando tutto ciò colpisce i nostri idoli, persone che abbiamo sempre amato e a cui ci siamo ispirati, la sensazione di mancanza e solitudine è diversa e più intensa.
Sembra quasi che il fato avverso non solo si sia accanito su persone sventurate, ma abbia ucciso i nostri sogni.
Molti sportivi hanno scoperto di soffrire per un estraneo quando Ayrton Senna se ne è andato, altri hanno pianto e piangono ancora pensando alla sofferenza di Marco Pantani negli ultimi giorni della sua vita e tanti in queste ore non avrebbero mai creduto che uno come Kobe Bryant potesse andarsene così, in un modo così tragico, portando con sè in un inaccettabile destino una delle persone che pìù amava al mondo, che ancora doveva vedere tanto del mondo.
Vi confesserò che alcune volte quando la mia squadra del cuore ha riportato delle brutte sconfitte, quelle che lasciano il segno, come rimedio ho ignorato tv e giornali per giorni, fino a che non ci fosse una nuova partita, un’occasione di riscatto.
Ebbene, quando ho appreso la notizia della scomparsa di uno dei più grandi cestisti della storia, in quella maniera, come uno scherzo del destino, non ho potuto più seguire i media per alcuni giorni, con la speranza che quella notizia potesse scomparire, come un brutto sogno.
Lo sport ed il calcio del resto sono la culla dei nostri sogni, li alimentano e volte determinano la nostre vite.

La scheda che segue è in qualche modo legata ad un sogno, un accadimento straordinario che si verificò la sera del 23 aprile del 2003 a Manchester, nel Teatro dei sogni, l’Old Trafford. Quella sera un giovane ucraino,divenuto milionario dopo un’infanzia difficile, era presente allo stadio per assistere alla partita di Champions League tra Manchester Utd e Real Madrid. Roman Abramovich, così si chiamava quel ragazzo, non amava il calcio, era stato invitato da alcuni amici, ma quando vide il fenomeno Luiz Nazario da Lima, detto Ronaldo, segnare una meravigliosa tripletta, ne rimase quasi folgorato.
Da quella sera nacque la sua passione per questo sport e dopo quel giorno decise di acquistare il Chelsea, dando inizio ad una straordinaria epopea.

Fratta Stadium

28.01.2020

ore 21,00 (orario effettivo di inizio 21,37).

Formazioni:

1.W. Real Madrid
Riccardo, Federico, Alessandro C., Valerio, Jacopo.

2.L. Manchester United
Giuliano, Gianluca, Alessandro, Stefano, Marco.

Note: chi l’ha detto che le partite che finiscono con poche reti non sono belle? Evviva il tatticismo, lo studio degli avversari, il non scoprirsi ai rivali, soprattutto se questo ci regala partite come quella disputata la notte di martedì al Fratta Stadium.
Lo spirito di sacrificio, la voglia di aiutare i compagni nelle varie zone del campo e nelle rispettive fasi di gioco, offerta da tutti i 10 giocatori, è stata davvero encomiabile.
Difficile davvero individuare il punto dove il Real ha vinto il match ed il Manchester l’ha perso, potendo evidenziare come unico ago della bilancia la maggiore concretezza messa in luce dai primi, rispetto alla scarsa vena realizzativa dei secondi, sfiduciata anche dagli interventi di assoluto valore dell’estremo difensore Riccardo.
Malgrado il Manchester abbia disputato una onorevolissima partita, limitando, per quanto fosse possibile e grazie alla sua linea difensiva, le folate dell’iperatletico Jacopo, la vittoria è andata giustamente in favore del Real Madrid, il quale da squadra ha avuto la capacità di raccogliere il massimo nei momenti che gli sono stati concessi dagli avversari ed ha saputo soffrire portando a casa il risultato in un match terminato con il punteggio finale di 4-2, uno dei più bassi della nostra storia ultra decennale.

MVP: Real Madrid. In una partita così uniforme per tattica di gioco, spirito di gruppo e voglia di sacrificarsi, forse avrebbe poco senso scorgere un particolare che faccia primeggiare uno solo dei vincitori, Quella espressa in campo dal Real Madrid è stata una grande prestazione di squadra e come tale va premiata indistintamente.

Terzo Tempo: non disputato.

The Theatre of Dreamsultima modifica: 2020-01-31T00:34:39+01:00da atleticomartedi
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