Indefinitamente Pari

Ci sono alcune partite che potresti giocarle per ore, o forse per giorni, ma il risultato sarebbe sempre identico. Come in un vortice che, con una forza incontrollata, attrae sempre verso lo stesso punto, gli eventi all’interno della gara si sviluppano, prendono strade diverse e fanno pensare ad un epilogo certo, ma in fondo si ha la sensazione che il tutto possa tornare a quella situazione finale che sembra la più ovvia, la più prevedibile.
Tutto questo perchè i protagonisti di quell’evento non solo si equivalgono per forza e valore, ma sono in egual misura umani ed incompiuti.
Guardando al passato e facendo una breve disamina in tal senso nel panorama calcistico internazionale, mi viene alla mente una partita su tutte, una delle più importanti per la nostra storia pallonara, alla quale però è legato un alone di grigiore e non solo per il risultato che ne scaturì.
Siamo negli Stati Uniti, è un caldo bestiale, però malgrado tutto si gioca un mondiale ed è arrivato il giorno della finale. Ci siamo noi contro uno dei nostri rivali preferiti, il Brasile.
Noi ci siamo arrivati grazie solamente ad un uomo ed un calciatore tra i più grandi di sempre, Roberto Baggio.
Che se ne dica e se ne dirà nel corso degli anni, è proprio così. Quella squadra, piena si di ottimi giocatori ma anche di illustri faticatori, sviluppando un calcio tra i più orribili e giustamente ad un passo dall’eliminazione contro una straripante Nigeria, ebbe il classico colpo di fortuna. Il cielo dapprima si rabbuiò, poi gli Dei dall’alto inviarono sulla terra una luce che colpì il loro figlio prediletto, dal magico codino, da lì iniziò un’altra storia.
Loro invece ci sono giunti affidandosi ad un altro eroe, dalle caratteristiche completamente diverse.
Sguardo da malandrino, fisico da ballerino di tip tap, animo strafottente, uno di quelli che ci litigheresti prima di incontrarlo. Lo chiamano O Baixinho, ma signori non fatevi ingannare, lui è Romario, il giocatore più letale della storia del calcio.
La partita , diciamolo pure, è una noia totale, salvo qualche emozione non voluta, tutto si annulla nella mediocrità e così si va ai rigori, ma con tutta probabilità, se il regolamento non li avesse previsti, i 22 sarebbero ancora lì a giocare senza mai segnare.
E’ l’ora del destino, qui decide lui e non c’è niente da fare.
Prima che Roberto Baggio sbagli il suo rigore, anzi specifichiamo lo tiri alto (in seguito dirà..” ho sbagliato dei rigori ma nessuno, tranne quello, l’ho tirato alto), come in uno dei migliori romanzi di Stepehen King un ghigno infernale sembra palesarsi sopra la porta difesa da Taffarel.
E’ il segno…il destino ha deciso.
La coppa va al piccoletto che se ne è sempre fregato di tutto, se è vero che anni dopo ad un giornalista risponderà “….se andrò a vedere gli allenamenti di mio figlio? perchè dovrei…non andavo nemmeno ai miei!).
La scheda che segue si ispira un pò a quel match, che lacune tecniche ed influenze ambientali avevano appiattito verso la parità….prima che il fato fosse chiamato ad intervenire.

Fratta Stadium

11/08/2020

ore 21,00 (orario effettivo di inizio 21,36)

Formazioni:

1. Italia 94
Giuliano, Federico, Gianluca, Claudio, Biondo

2. Brasile 94
Andrea, Stefano, Marco, Stefano P., Carlo

Note:il caldo che inizia a farsi sentire non può scoraggiare gli Atletici, ansiosi di recuperare il tempo perso durante il lockdown. In questa voglia irrefrenabile di giocare, può accadere che, per raggiungere l’obiettivo, la composizione delle squadre non sia sempre lineare e le compagini costruite presentino, almeno sulla carta, alcune difformità. Ma i motivi di interesse certamente non mancano, non fosse per altro per il ritorno a sorpresa dell’atletico Andrea Sensidoni che , pur di esserci, accetta con devozione alla maglia e coraggio il ruolo di estremo difensore. Altro gradito ritorno è quello del nostro amico lussemburghese, una presenza ormai fissa in questo periodo, che dona al nostro movimento un pizzico di internazionalità.
Se l’Italia si presenta tutto sommato con un assetto ben definito e conosciuto nei ruoli, unica eccezione la guest star lussemburghese, il Brasile è tutto da scoprire. A parte Stefano, baluardo della fascia, e Marco , Jolly prezioso a tutto campo, gli oriundi prima del fischio di inizio rimangono oggetti, o meglio, soggetti misteriosi, La presenza di Andrea tra i pali, uomo dei grandi eventi (2 volte MVP del’All Star Game), costituisce poi un’affascinante incognita. La partita all’inizio rispetta le previsioni con l’Italia subito avanti grazie alla solidità difensiva rappresentata dal pilastro Gianluca e alle folate offensive dell’atletico Claudio, inoltre il Brasile sembra non riuscire a trovare la quadratura del gioco.
L’oriundo Stefano, al quale spetta il compito di far salire il team verdeoro, si spegne quasi subito ed i compagni, senza la boa d’attacco, vanno presto in difficoltà, sorretti solo dall’esperienza dei due atletici Stefano e Marco e dall’efficacia del difensore Carlo che, come un motore diesel, inizia ad aumentare i propri giri.
Quando la partita sta per volgere al termine, l’Italia, a causa di un netto ed evidente calo fisico, perde le distanze nelle marcature e non riesce ad arrivare con tempismo sui palloni. Il Brasile ne approfitta ed il giovane Carlo fa valere tutta la sua tecnica ed il suo dinamismo.
Il risultato di questo cambiamento si tramuta in un pressing costante a cui è sottoposta la difesa dall’Italia, la quale si batte con onore ma , seppur all’ultima azione della gara, cede, concedendo il meritato pareggio agli avversari.
Giusto così, del resto sembrava nell’aria, del resto tutti avevano la sensazione che potesse finire così, le lacune tattiche del Brasile si sono compensate con quelle atletiche dell’Italia.

MVP: Carlo. Le parate prodigiose del n.1 Giuliano e le reti decisive del jolly Marco, meriterebbero certamente qualcosa di più, ma è indubbio che se si è giunti al pareggio nell’ultima azione, molto lo si deve allo strapotere fisico e tecnico dell’oriundo Carlo, mattatore della fase cruciale del match.

Terzo tempo: non disputato

Indefinitamente Pariultima modifica: 2020-08-14T15:37:59+02:00da atleticomartedi
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