Vado e torno

Per me ci sono due modi di vedere il calcio. C’è chi è affascinato dalla ricerca della perfezione, dal calcolo di ogni evenienza e probabilità che si possa verificare all’interno del gioco, chi vede nel successo il culmine di un lavoro affidato al metodo e all’organizzazione. Altri invece, senza trascurare il ruolo degli aspetti appena citati, credono che questo sport abbia una propria anima e ,cogliendo forse il lato più romantico, pensano che alcuni eventi eccezionali siano destinati a ripetersi.
Una cosa però è certa, quando si cerca di migliorare qualcosa, di perfezionare ciò che è già posto ad un alto livello, è bene sempre guardare al passato, perchè è proprio lì che spesso si celano molte soluzioni.
Prendiamo il caso della Coppa nazionale, del tentativo oserei dire curioso di regalare a questa manifestazione una veste più accattivante, stile FA CuP magari. Certo mi direte voi, non si possono creare dal nulla tradizioni centenarie e fascino, questo è vero, ma neanche ignorare il motivo per cui tali competizioni ebbero fama e popolarità-
Uno dei quiz preferiti dai calciofili per dare sfoggio delle proprie conoscenze, è quello relativo al primo vincitore della Coppa Italia, Chi lo sa, quasi sogghignando,si rivolge al proprio interlocutore e gode nel verificare l’aria di stupore che si manifesta al pronunciare il nome della squadra: Il Vado.
Prove di conoscenza calcistica a parte, la storia di questo incredibile gruppo di dilettanti che il 17 luglio del 1922 sollevò il primo trofeo nazionale, a scapito dei professionisti dell’Udinese, merita di essere raccontato.
Pensate ad una squadra formata da operai navali che primeggia in epoca fascista, ad una compagine che gioca per passione e per evadere dalle difficoltà della vita quotidiana, ad un tiro potentissimo che buca la rete dei rivali professionisti…e a Felice Levratto, l’uomo che scagliò quel tiro e che ancora oggi da quelle parti ricordano. Il tiro che decise la prima edizione della Coppa Italia, nell’anno in cui ci furono 2 squadre che vinsero il campionato nazionale…si avete capito bene, non è un trucco. La verità è che nel 1922 il campionato organizzato dalla FIGC fu vinto dalla Novese, mentre a primeggiare nella Confederazione Italiana Calcistica si trovò la Pro Vercelli. Confederazione Italiana Calcistica? Novese? Vado? Ma di cosa stiamo parlando…quello è ormai un mondo che non c’è più, sarà poi vero…
La scheda che segue è ispirata a quella finale e a coloro che credono che tutto quanto accadde in quel 17 luglio del 1922 ebbe una certa importanza…se non ci credete, quando vi trovate a passare per Vado Ligure (circa 8000 abitanti) provate a chiedere ai più vecchi la storia che vi ho appena raccontato…I nonni del luogo tramandano ancora ai propri nipoti la parabola del tiro del tuono di Felice Levratto che bucò la rete dell’Udinese.

06/10/2020

Fratta Stadium
ore 21,00 (orario effettivo di inizio ore 21,34)

Formazioni:

1. Vado
Alessandro, Jacopo, Jared, Claudio, Stefano

2. Udinese
Riccardo, Federico, Gianluca, Simone, Marco

Note: dopo una settimana di sofferto stop, il nostro campionato è ripartito alla grande con una partita in cui si sono affrontate squadre composte integralmente da atletici, fatta eccezione per la guest star americana Jared, comunque non nuovo nell’indossare i nostri colori. La lunga preparazione dedita alla costruzione di due compagini equilibrate ha dato i suoi frutti, la partita è apparsa infatti fin da subito molto combattuta. Gli atletici Marco, da una parte, e Jacopo, dall’altra, sono stati gli assoluti mattatori, se si pensa che hanno firmato in 2 tutti i gol della serata cristallizzando il punteggio su un 2-2 che non è più cambiato sino alla fine, grazie anche alla straordinaria prova dei portieri Alessandro e Riccardo. Malgrado la differenza strutturale fra le due squadre fosse ben evidente, il Vado con trazione offensiva , mentre l’Udinese forte della solidità difensiva, mai pareggio è stato più giusto e l’epilogo deciso ai rigori, per quanto netto in favore dei giocatori del Vado, grazie al muro eretto dall’estremo difensore Alessandro, nulla ha tolto a quella sensazione di equivalenza e parità che ha rappresentato l’emblema della serata.

MVP: Alessandro/Riccardo – Jacopo/Marco. La partita ,lo abbiamo detto, è stata l’emblema del pareggio e non sarebbe filosoficamente corretto valutare il grado di incidenza tra gli interventi dei portieri ed i 4 gol degli attaccanti, Tutti hanno contribuito al risultato, tutti gli atletici citati meritano la menzione di migliori in campo.

Terzo Tempo: Campo di calcetto de La Fratta, Montefalco (PG). Si questa è la grande notizia della serata,questo è l’evento per cui verrà ricordato il 6 ottobre del 2020. Dopo mesi di privazioni e di allontanamento dai banchetti post partita, si è celebrato un terzo tempo, magnifico, inaspettato, straordinario perchè consumato ai bordi del campo. Tutto ciò stavolta lo si deve non al fato, ma all’intervento umano. La sensibilità, amicizia, spirito di gruppo ed inventiva di Alessandro ci ha regalato qualcosa di sorprendente, qualcosa che ci eravamo quasi dimenticati. Tutto questo ci ha reso molto felici e tutti noi lo ringraziamo per aver, un giorno di qualche tempo fa, risposto al richiamo dell’Atletico Martedì.

Vado e tornoultima modifica: 2020-10-09T00:36:16+02:00da atleticomartedi
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