Per aspera ad astra

Mi piace molto questa frase latina e lo premetto non è per un vanto, per dire che uno ha fatto studi classici. Io penso semplicemente che alcune frasi, alcuni termini, sono belli e fanno effetto se riportati nella loro lingua originale; sta qui tutta la modernità dei linguaggi antichi ed è questa la risposta più idonea per coloro che pensano che alcuni studi siano superati.
Letteralmente :” attraverso le asperità sino alle stelle”. Un concetto che racchiude tanti messaggi positivi e di speranza. Questo slogan, che è diventato un grido di orgoglio, è stato ripreso da tante squadre come proprio motto, a significare come attraverso il sacrifico, l’impegno e la dedizione si può arrivare alla gloria.
Nel mondo del calcio ogni anno abbiamo esempi di giocatori e compagini che, con il lavoro e progetti mirati, ottengono risultati insperati. In particolar modo, questo scorcio di stagione ci ha regalato tanti frammenti in tal senso, da cogliere e custodire nel bagaglio delle proprie emozioni.
Da questo punto di vista le finali delle coppe europee hanno rappresentato un vero vulcano di sensazioni, con eroi sfavoriti ed inaspettati cha hanno sollevato il trofeo.
Basti solo pensare al piccolo Villareal, squadra di una cittadina di 50.000 abitanti che, al cospetto dei diavoli rossi di Manchester, vincitori preannunciati, ha saputo sconfiggere il nemico con la forza della pazienza e dell’abnegazione, armi che Mr Europa League, Unai Emery, conosce bene, sino ad arrivare alle stelle, alzando al cielo la Coppa Uefa (si a me piace chiamarla ancora così).
Ma senza ombra di dubbio le emozioni più forti ce le ha regalate la finale di Champions, tra due squadre inglesi.
E’ accaduto veramente di tutto, ma alla fine il Chelsea ha vinto perchè nella singola partita è risultata essere la squadra migliore. Non saprei davvero dove iniziare per esaltare i protagonisti e spero mi perdoni coach Thomas Tuchel, uomo che rende normale ciò che è straordinario, facendo di ciò la sua croce e la sua delizia, ma ho due foto scolpite nel cuore che racchiudono un po’ il senso della serata.
Vedere un giocatore come Jorginho, che qualche anno fa militava nella serie C italiana, gioire come un ragazzino per la vittoria della Coppa, mi ricorda quelle emozioni uniche ed indescrivibili che uno vive poche volte nella vita. Nelle sue farneticanti parole al telecronista che lo intervistava e negli occhi brillanti c’è tutto il ciclo dello sport sino all’ultimo stadio dell’estasi.
Ma la serata ci ha donato qualcosa di più. Anche il pontefice ha voluto scrivere di un uomo che dinanzi alla sconfitta ha baciato la medaglia dei perdenti. Se poi pensiamo che a farlo sia stato uno degli allenatori più geniali e vincenti della storia del calcio, beh allora è chiaro che ci dobbiamo quantomeno domandare il senso di quel gesto. Nell’agire spontaneo di Guardiola c’è orgoglio per il lavoro fatto, rispetto per l’avversario e amore per il gioco….in una parola c’è tutto il significato dello sport.
La scheda che segue è ispirata però ad un’altra partita che ha premiato il lungo viaggio verso la gloria di una squadra. Una squadra che ha superato mille ostacoli e difficoltà per riuscire a scorgere le stelle e giunto il momento, dinanzi ad un avversario sino a quel momento imbattibile, non ha ceduto ed ha raggiunto il titolo.
Nell’ultima giornata della massima serie del campionato di calcio francese. la Ligue 1, il Lille Olympique Sporting Club, meglio noto come Lille, battendo l’Angers in trasferta, si è laureato campione di Francia e per farlo, per completare il suo percorso ascetico verso la vetta, ha dovuto avere la meglio sul PSG degli sceicchi, realizzando qualcosa da molti ritenuto impensabile in Francia. Forse non capiterà più o forse si, ma poco importa, lo spazio di storia conquistato da Mr Galtier e dai suoi ragazzi rimarrà per sempre.

8.6.2021

Complesso sportivo di Fiorenzuola

Formazioni:

1.W. Losc Lille
Gianluca, Jacopo, Federico, Jared

1.L. Angers
Riccardo, Claudio, Marco, Andrea

Note: ormai disputare una partita 4 vs 4 per noi atletici non è più un problema. Vuoi perchè accade sovente, vuoi perchè le dimensioni ridotte del campo di Fiorenzuola permettono di coprire meglio gli spazi, le gare giocate in inferiorità numerica, da semplici “esibizioni” si sono man mano trasformate in partite vere, ben giocate.
Certamente, tra queste, l’ultima gara del nostro campionato è stata tra le più pregevoli, per i buoni ritmi di gioco, il risultato in bilico fino alla fine e gli schemi tattici adottati dalle due compagini, tutto sommato di buona fattura. Il Lille ha indubbiamente mostrato maggiore forza propulsiva attraverso i suoi cursori Jacopo e Jared, mentre l’Angers si è difeso con ordine, ripartendo con trame di gioco che hanno coinvolto tutti gli effettivi. Ancora una volta nell’annoso dilemma: portiere di ruolo o portiere volante, ha prevalso quest’ultimo, anche se alla fine l’estremo difensore Gianluca è risultato decisivo per un paio di parate assolutamente determinanti. L’equilibrio in vigore fino a pochi minuti dal triplice fischio è stato spezzato da situazioni abbastanza episodiche che hanno tuttavia premiato la squadra che fino a quel momento aveva creato maggiori occasioni da gol.

MVP. Lille, la squadra. Sinceramente non è il classico premio banale, ma la menzione è frutto della difficoltà a scegliere uno dei 4 componenti del gruppo dei vincitori. E’ un fatto assodato che la vittoria per i “neo campioni di Francia” non sarebbe arrivata se il n.1 Gianluca non avesse oscurato la porta in alcuni momenti fondamentali del match, se Jared, con il suo dinamismo incessante non avesse sfiancato gli avversari, se Jacopo non avesse affondato i colpi decisivi e se il sottoscritto, non avesse disputato una buona partita, portando a casa il primo personale successo della stagione.

Terzo tempo: non disputato.

Per aspera ad astraultima modifica: 2021-06-11T00:25:56+02:00da atleticomartedi
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