Uno, nessuno….undici

Un giorno, che ci piaccia o meno, racconteremo ai nostri nipoti di aver vissuto l’epoca di Cristiano Ronaldo e Leo Messi, di averli visti per circa 20 anni dominare la scena del calcio mondiale, dividersi Champions League e Palloni d’Oro e soprattutto narreremo l’era del grande Real (come cantavano gli 883) del portoghese e quella del dream team azulgrana guidato dalla “Pulce”. Così straordinari, così diversi…l’uno, il portoghese, macchina da gol formidabile, autentico professionista, il giocatore perfetto: veloce, bravo con entrambi i piedi, forte fisicamente ed eccelso nel gioco aereo, L’altro, l’argentino, una spruzzata di poesia nel rettangolo verde, il genio, l’autore del colpo improvviso nel momento che non ti aspetti, talento puro e classe infinita, un ragazzo che lo guardi e noti subito che, a differenza dell’eterno rivale, fuori dal campo da gioco è un pesce fuor d’acqua, in mezzo al verde, alle righe di gesso e con un pallone che rotola nelle vicinanze si trasforma invece in un mago capace di mettere in pratica incredibili incantesimi. Noi tutti che guardiamo il calcio li abbiamo osservati, ammirati, amati e odiati, abbiamo assistito al loro apice ed inermi ci siamo inchinati, abbiamo seguito le loro scelte ed ora forse notiamo la loro ultima discesa calcistica. E’ giusto e doveroso, per chi segue il calcio da molti anni, avere una sua opinione su questi due grandi campioni ed anche io, giunti ad un punto importante e forse definitivo delle loro carriere, mi permetto di dire la mia sui fatti recentemente accaduti.
Sono sincero e non lo ho mai nascosto, quando la Juventus hai ingaggiato Cristiano Ronaldo ho provato un sentimento di invidia, da tifoso rivale avrei tanto voluto che CR7 vestisse i colori della mia squadra ed ancora oggi credo che la Juventus vada comunque lodata per aver portato in Italia uno dei giocatori più grandi della storia del calcio. Si, è vero, l’asso portoghese è stato acquistato per vincere l’agognata Champions e ciò non è accaduto ma se analizziamo le sue statistiche nei 3 anni, posso affermare che, alla faccia di coloro che credevano che con le difese italiane non avrebbe fatto il fenomeno, dati alla mano, CR7 non ha certo deluso, determinando la vittoria dello scudetto nella sua seconda stagione. E’ andato via inseguendo un lauto ingaggio o è il club bianconero che ha spinto la sua uscita con la convinzione che ormai non era più utile alla propria causa?
E che dire dell’addio melodrammatico di Messi dalla squadra che lo aveva aiutato, cresciuto e in cui è divenuto leggenda? Molto si è scritto delle sue lacrime il giorno della partenza e dei suoi sorrisi al momento dell’arrivo alla corte degli sceicchi, ma anche qui stiamo parlando di un ingrato o di una squadra che, per la sua sopravvivenza, si reca al monte dei pegni per vendere il suo pezzo più pregiato? Ronaldo e Messi…mercenari che, avuto tutto dal calcio, hanno tradito la passione dei tifosi per soldi o vittime immolate per sopravvivere? Ognuno faccia le proprie considerazioni.
Quel che è certo e quello che accomuna entrambi è che nessuno può sostituirsi al calcio e nessuno di loro è divenuto grande da solo. Il Real delle 3 Champions ha avuto in Ronaldo un magnifico terminale ma sicuramente non avrebbe vinto senza Ramos, Modric e compagnia. E anche il tiki taka forse non sarebbe mai esistito e non avremmo mai visto un centravanti del tipo di Messi senza Xavi ed Iniesta. Geni Unici ma che possono valere a nulla se non inseriti nel giusto contesto e supportati da una squadra unita e protesa verso lo stesso obiettivo.
La scheda che segue è ispirato a queste due grandi compagini, che molto spesso hanno fatto piangere i clubs italiani ma che allo stesso tempo hanno fatto sognare milioni di tifosi e appassionati.

Impianto Sportivo di San Nicolò, Spoleto (PG)

24.8.2021 ore 20,00

Formazioni:

1.W. Barcellona
Giuliano, Federico, Gianluca, Claudio, Roberto

2.L. Real Madrid
Riccardo, Andrea, Riccardo P, Jacopo, Alessandro

Note: nella delicatissima e complicata operazione di allestire le squadre si è andati alla ricerca ancora una volta di un criterio differenziato, schierando da una parte giocatori abituati a militare nello stesso gruppo, dall’altra parte atletici vecchi e nuovi, pensando ad un mix di gioventù ed esperienza con ruoli più riconoscibili. L’operazione si può dire che ha dato i suoi frutti perchè il match si è mantenuto in sostanziale equilibrio sino alla fine, deciso solamente da alcune azioni estemporanee poste in essere dai solisti dal Barcellona che hanno di fatto spezzato il pareggio malgrado i giocatori del Real, sino a quel momento, avessero messo in serie difficoltà fisica gli azulgrana con strappi veloci e decisi. La minor efficacia sottoporta dei “blancos” , dinanzi ad alcune pregevoli realizzazioni dei rivali, hanno sancito in ultimo un risultato di misura giusto nelle proporzioni e nella sostanza.

MVP. Roberto Z. Assente da molto tempo dalle fila dell’Atletico “l’oriundo” Roberto (anche se nel suo caso il temine non è appropriato considerando che è da ritenersi un potenziale atletico in pianta stabile) ha fornito una prestazione a tratti sorprendente, poichè alla diligenza tattica e ai buoni fondamentali, doti già conosciute, ha aggiunto per l’occasione un’ottima tenuta fisica per tutta la durata della gara ed un’invidiabile precisione sotto rete che hanno indirizzato il match dalla parte del Barca.

Terzo Tempo: non disputato.

Uno, nessuno….undiciultima modifica: 2021-08-29T11:19:09+02:00da atleticomartedi
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