Follia allo stato puro

E’ sempre difficile parlare di sport, di calcio e di divertimento, come in fondo lo intendiamo noi, quando il mondo scopre di essere piombato in un nuovo incubo, se possibile peggiore di quello precedente, quest’ultimo peraltro ancora in corso. Eppure, in questa mobilitazione collettiva anche lo sport ha fatto la sua parte ed il suo peso non è stato proprio così leggero, bandendo eccellenze agonistiche da tutte le competizioni sportive.
Non è questa la sede per scendere ad affrontare le ragioni della situazione attuale, non so nemmeno quanto servirebbe e alla luce della tempesta mediatica che ogni giorno ci terrorizza ancora di più, direi di farne a meno, senza per questo nascondere la testa sotto la sabbia. Quello che sta accadendo è incredibile, vergognoso e allo stesso tempo doloroso e sperando che prima o poi ci sarà una fine, il genere umano non avrà comunque più alibi e chiedere scusa non servirà a niente.
Preferisco parlare di un’altra follia, quella “sana”, quella poetica, quella di chi vede cose che gli altri non vedono, quella di chi affronta le questioni in un modo diverso dagli altri e per questo viene definito un pazzo.
Fu proprio questo l’epiteto che molti giornalisti attaccarono addosso al colonello Valeri Lobanowski, la cui statua, eretta a Kiev, non ha retto al peso della guerra ed è stata distrutta in questi giorni. La sua URSS e la Dinamo KIev erano squadre diverse dalle altre. Accellerazioni improvvise, pressing asfissiante, ritmo di gioco forsennato, quando l’URSS del “Colonello” scese in campo ai Mondiali del Messico nel 1986 furono in molti a riportare di aver visto qualcosa di nuovo. Quella squadra per alcuni di loro avrebbe dovuto vincere la coppa del Mondo e dominare per decenni, poi le cose andarono diversamente e per questo tutti iniziarono ad insinuare sospetti di doping o di altre stregonerie. Stesso risultato della Dinamo Kiev che, oltre a sfornare una serie di campioni, primo fra tutti, Andriy Shevchenko, dominò per anni in campo nazionale ed internazionale sfoggiando un calcio meraviglioso. Lobanowski fu definito prima un innovatore, poi un imbonitore ed infine, dopo la sua morte, fu nuovamente rivalutato, Proprio per il suo aspetto di uomo di altri tempi e per il suo modo di interpretare questo sport fu spesso assimilato ad un folle.
Non so invece cosa penserà il mondo del calcio di un folle per antonomasia, “El Loco” Marcelo Bielsa, che di recente è stato esonerato dal Leeds United. Odio coloro che dicono di alcuni allenatori”….si ma non ha mai vinto niente”, come se il calcio fosse uno sport individuale, come se Guardiola vincesse il campionato alla guida della Salernitana o come se Mourinho alla guida della Roma o Conte al Totthenam potessero stracciare ogni avversario….ed infatti ciò non accade. Nonostante tutta questa ipocrisia perbenista Marcelo Bielsa è andato sempre dritto per la sua strada, prendendo ragazzi, sia in Argentina che in Europa, e trasformandoli in uomini prima ancora che giocatori.
Ovunque amato come un padre da coloro che ha allenato, ha creato compagini che hanno avuto sempre una propria identità, senza mai perderla, anche a costo di sfigurare, perchè come ha sempre detto conta il cammino non la meta.
La scheda che segue è dedicata al Colonello e a El Loco, due folli allo stato puro, tali da vedere una passaggio segreto per un altro mondo e da percorrerlo senza mai tirarsi indietro.
La Dinamo KIev plurititolata e quell’ATletico Bilbao che Bielsa accettò di allenare al posto dell’Inter, capace di centrare due finali (Europa League e Coppa del Re) non si sono mai incontrate nel mondo reale, ma in questa occasione mi piace immaginarle l’una difronte all’altra in un rettangolo verde.

01/03/2022 ore 20,00

Impianto sportivo Bowling Spoleto.

Formazioni:

1.W. Dinamo Kiev
Giuliano, Marco, Federico, Ignazio, Claudio

2.L.Atletico Bilbao
Riccardo M, Gianluca, Riccardo P., Jacopo, Massimo, Besmir

Note: parlando di follia, il Masked Match, evento esclusivo dell’Atletico Martedì che si celebra l’ultimo martedì di Carnevale, un po’ ci azzecca come direbbe qualcuno. In effetti l’idea di giocare indossando i costumi più bizzarri ed improbabili ha una certa particolarità, per usare un eufemismo. Come tutte le cose iniziate per gioco qualche anno fa, alla fine è diventato un appuntamento quasi irrinunciabile con maschere sempre più elaborate.
Il bello di tutto questo però è legato al fatto che si gioca anche una partita di calcetto con azioni e gol quasi mitologici. Per chi un giorno se lo dovesse chiedere o proverà a ripeterlo, beh sappiate che il famoso “gol di mantello” è nato proprio qui, in un masked match di qualche anno fa.
L’ultimo capitolo di questa bizzarra manifestazione ci ha regalato non solo il consueto folclore con la proclamazione del “Diavolo Riccardo” quale miglior costume della serata, ma anche una bella partita che ha lasciato poco spazio alla fantasia per diventare ben presto una gara disputata con agonismo e voglia di raggiungere la vittoria. In questo contesto, tra il serio ed il surreale, la Dinamo Kiev si è calata subito nell’atmosfera della partita schiacciando l’avversario nella propria area di rigore e trovando presto il gol. Di contro, l’Atletico Bilbao, pur faticando a riconquistare il controllo della gara, è riuscito a pareggiare il match, complici anche alcuni errori difensivi degli avversari. Tuttavia, proprio nel momento in cui la partita sembrava in perfetto equilibrio, la Dinamo ha riconquistato prepotentemente il campo piazzando il break decisivo che l’ha condotta ad una meritata vittoria.

MVP. Marco. Parafrasando le parole di Besmir, la prova dell’atletico Marco è stata a dir poco straordinaria; un giocatore ovunque in tutte le zone del campo, chirurgico nelle chiusure difensive ma altrettanto abile nelle incursioni nella zona di attacco. Il tutto con lucidità, ottima tenuta agonistica e disponibilità al servizio dei compagni. Se non è stata la sua una partita perfetta, beh allora diciamo che ci è andato molto vicino.

Terzo tempo: Mr Hyde Pub, Spoleto.

Follia allo stato puroultima modifica: 2022-03-03T23:56:52+01:00da atleticomartedi
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