La macchina del tempo

Una squadra di calcio, per essere efficace, dovrebbe avere forza, vigore, entusiasmo, ma anche esperienza, capacità di gestire le risorse fisiche ed istinto. Un gruppo composto unicamente da giovani giocatori finirebbe nelle grinfie di compagini più navigate, così come il prestigio acquisito sui campi di gioco si perderebbe dinanzi al maggior dinamismo di avversari atleticamente più dotati. E’ fin troppo evidente che in un gruppo ci debba essere sia l’uno che l’altro “fattore”, ma se nel calcio professionistico per una serie di cose questo costituisce un’ovvietà, nel football dilettantistico le considerazioni divengono più affascinanti, poichè le sfide tra vecchi leoni e giovani rampanti sono più accese, con la voglia per così dire generazionale di conquistare il campo. Ne sa qualcosa Alan Campsell, 88 anni, di professione portiere del Penrhyn Bay Stollers FC, squadra amatoriale gallese, il giocatore in attività più anziano del mondo e che dire di Kazuyoshi Miura, 55 anni, attualmente giocatore della corrispondente serie D italiana ma che fino alla veneranda età di 51 anni ha detto la sua nella J-League giapponese.
Ed il gioco può essere rivolto anche ai giovani citando ad esempio Axel Kei, 13 anni, il giocatore professionistico più giovane del mondo (Real Monarchs – USL Usa), e che ne dite di Norman Whiteside, nord irlandese, che a 17 anni e pochi mesi è stato il più giovane esordiente ai mondiali. Un altro terribile ragazzino, che forse pochi hanno sentito nominare, a 17 anni invece è stato il più giovane vincitore di un mondiale, si chiamava Edson Arantes Do Nascimiento, forse lo avete sentito chiamare con il suo soprannome . Pelè! Ed il più anziano a sollevare la Coppa iridata?….Beh questo forse lo conosciamo e magari ci ricordiamo anche quando accadde …era un signore molto distinto e si chiamava Dino Zoff. Ed ancora, abbiamo parlato di Norman Whiteside, è giusto allora citare anche il leggendario portiere egiziano El-Hadary che a 45 anni è stato il giocatore più anziano a disputare la Coppa del Mondo di calcio.
Questa scheda è dedicata proprio ai “sali e scendi” del tempo, a tutte quelle occasioni in cui giovani e meno giovani si sono affrontati in un campo di calcio.
Per rappresentare in concreto il concetto ho scelto due formazioni per cui non c’è bisogno di grandi spiegazioni: il Nasaf, squadra che milita nel campionato uzbeko che, con i suoi 23,9 anni di media, è la squadra più giovane del mondo, ed il Musuhc Runa, in Ecuador, età media 31,6 anni, che di fatto è la squadra più anziana nel panorama calcistico internazionale.

22.3.2022

Impianto sportivo Bowling Spoleto.

Formazioni

1. Musuhc Runa
Gianluca, Claudio, Marco, Besmir, Ignazio

2. Nasaf
Gianluca, Federico, A.Young, B.Young, C.Young

Note: l’ultima giornata del nostro campionato rappresenta in un certo senso un manifesto del calcio. Spesso, a dire il vero, capita sui campi di calcetto amatoriali di trovarsi al cospetto di partite miste in cui giocatori di diverse età sfidano la sorte nel rettangolo verde. La nostra squadra è per sua natura piuttosto variegata, la rosa è composta da giocatori di differenti periodi ed in più di un’occasione ci siamo confrontati con new entry che hanno dato sicuramente brio e freschezza alle gare. Però certo è cosa diversa quando le due compagini sono appositamente composte da calciatori di età nettamente distanti, quando gli uni potrebbero far pensare a dei fratelli maggiori degli altri, quando alcuni concedono agli avversari oltre 20 anni “di vantaggio”.
Alla fine però ciò che ha spinto molti di noi ad accettare la sfida è stato proprio quel brivido di adrenalina nell’andare a vedere cosa sarebbe successo. Alla proclamazioni delle formazioni mi sarei aspettato molti musi lunghi, invece ho colto negli occhi dei veterani quella luce di orgoglio che ha confermato la scelta adottata. Il sottoscritto, come un pesce fuor d’acqua (e alla fine mi sono rivelato proprio Tale) si è sacrificato, solo per l’Atletico, ad indossare per una volta i panni dell’avversario.
L’inizio della partita e buona parte di essa hanno dimostrato che quella luce d’orgoglio era giusta, l’incipit dei veterani è stato favoloso, con giocate precise, difesa attentissima e contrattacchi veloci. I giovani, malgrado uno stucchevole possesso palla ed una miriade di tiri imprecisi, forse sorpresi, non hanno saputo reagire ed in poco tempo si sono trovati sotto di 4 gol, complice anche un assetto difensivo tutto da rivedere.
Tale punteggio, nelle sue distanze e proporzioni, ha retto per quasi tutta la gara, grazie anche ai portieri che a turno hanno difeso i pali del Musuhc, almeno fino a quando le energie sono venute inevitabilmente meno ed il Nasaf, dopo una conclusione finalmente a segno, ha preso fiducia e con più energia sulle gambe ha attaccato con maggiore convinzione. Gli ultimi serrati minuti hanno prodotto una serie di realizzazioni di chirurgica precisione. grazie alla quali il Nasaf ha raggiunto il definitivo pareggio. Pareggio forse giusto, ma che a mio avviso, alla luce di molte considerazioni, lascia un po’ di amaro in bocca ai veterani che, per quanto dimostrato in campo, avrebbero meritato la vittoria.

MVP. Ignazio. Non posso altro che riportare le parole dell’atletico Marco, nel nominare Ignazio MVP di giornata, ed associarmi alle sue ineccepibili considerazioni :”lucidità nell’attaccare, difendere quando necessario (quasi tutta la gara) e diverse parate in porta”; francamente cosa chiedere di più ad un giocatore?!

Terzo tempo: Mr Hyde Pub, Spoleto.

La macchina del tempoultima modifica: 2022-03-26T13:04:25+01:00da atleticomartedi
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