Quando eravamo Re di Coppe

Maggio 1990. L’Italia è nel mezzo di un nuovo boom economico e si sta preparando all’edizione dei campionati del mondo di calcio che si annuncia strepitosa. Il nostro Paese è il fulcro del mondo calcistico e questo non solo per l’imminente manifestazione iridata, ma poichè si è appena verificato qualcosa di incredibile: 3 squadre italiane hanno vinto tutte le competizioni europee per club: la Juventus ha conquistato la Coppa Uefa, la Sampdoria ha trionfato in Coppa delle Coppe ed il Milan di Sacchi ha incantato il mondo facendo sua la Coppa dei Campioni. E’ l’apice del calcio italiano, i ricchissimi anni 90′ ci porteranno oltra che altri trofei, ultimo dei quali la Uefa conquistata dal Parma di Alberto Malesani, ad assistere a partite del campionato di serie A avvincenti, arricchite dalle gesta dei più grandi campioni che faranno a gara per venire a giocare nella nostra massima serie. Ma forse tutto questo è troppo e l’Eldorado del football è destinato a sgretolarsi con società sportive che si scopriranno dei colossi d’argilla, ne seguiranno scandali calcistici e crack finanziari. Le 3 Champions vinte dalle milanesi nel 2003-2007 e 2010 rappresentano il canto del cigno del calcio italiano, un calcio che ormai, seppur vincente, rappresenta una chimera, nascondendo a malapena i segni di una crisi evidente.
12 aprile 2022. Nel ritorno dei quarti di Champions League si fronteggiano il Real Madrid, forte del 3-1 esterno, ed i campioni in carica del Chelsea. i Blancos sono sotto incredibilmente per 3-0 e tutto fa pensare all’ennesimo ribaltone di questa entusiasmante competizione, se non fosse che il calcio, aldilà degli sponsor, delle tattiche, dei se e dei ma, è fatto anche di talento e deve il suo nome all’azione del colpire la palla con i piedi. Certo la si può colpire in tanti modi, ma Luka Modric, il piccolo Crujiff o il mago di Zara se preferite, uno dei più grandi centrocampisti del calcio moderno e vera e propria icona del mondo sportivo croato, decide di farlo alla sua maniera, alzando gli occhi al cielo e disegnando con l’esterno piede una parabola meravigliosa che fa impattare la sfera nè un secondo in più nè un secondo in meno sul piede del bravo Rodrigo. Tutto il resto, il gol, la qualificazione, conta poco, onestamente sarebbe stato giusto spegnere la Tv per contemplare ciò che si era visto.
Ed eccoci qua allora, guardando il tabellone delle semifinali della Champions League 2021/2022, leggiamo Manchester City, Liverpool, Real Madrid e la sorpresa Villareal. Ai più sensibili scende una lacrima constatando tanta innegabile qualità nelle squadre che si affronteranno per conquistare la “coppa delle grande orecchie”, ripensando quando tutto ciò era affare di casa nostra ed il mercoledì ci posizionavamo davanti alla Tv per sapere quale altro capitolo della storia calcistica sarebbe stato scritto.
La scheda che segue è dedicata alla partita che per me rappresenta quel periodo ma anche una delle più grandi delusioni che ho provato assistendo ad una gara di calcio, pur non essendo tifoso di quella strada. Quasi il preludio simbolico di un mondo incredibile che si apriva dinanzi a noi ma che ci annunciava che certe emozioni non sarebbero più tornate.
E’ la finale di Coppa dei Campioni del 1992, a Wembley (e dove altrimenti..) si sfidano la meravigliosa Sampdoria di Vialli e Mancini, guidata da Boskov, e non dico altro perchè sarebbe necessario un discorso a parte, ed il “solito” Barcellona. Il gol di Rambo Koeman sancisce uno dei più grandi “omicidi” calcistici della storia, mai quella sconfitta dei blucerchiati fu più sportivamente, storicamente e simbolicamente immeritata, ma si sa il calcio è così. Grazie anche a quella sera però molti di noi oggi sono a parlare di quel periodo magnifico, che ci manca e che speriamo, magari con tinte s sfumature diverse, torni presto ad entusiasmarci.

12.04.2022 ore 21,00

Complesso Sportivo di San Nicolò, Spoleto (PG)

Formazioni:

1.W. U.S. Sampdoria
Riccardo, Gianluca, Claudio, Marco, Federico

2.L. F.C. Barcellona
Alessandro, Ignazio, Andrea, Giulio, A.A.

Note: E’ sempre molto difficile allestire squadre equilibrate quando ci sono nuovi giocatori che per la prima volta, o quasi, entrano a far parte del nostro campionato. Detto questo, per me tutto ciò rimane sempre un’operazione affascinante e che ben si lega al concetto intorno al quale è nata la nostra squadra. Forse in pochi se lo ricordano ma il sogno di chi ha fondato l’Atletico Martedì era proprio quello di scegliere un giorno della settimana dedicato al divertimento e all’amicizia, in cui in un campo di calcetto potesse ritrovarsi chiunque avesse voglia di mettersi gli scarpini al piede e passare una bella serata. Un po’ come nei famosi campi di calcio di Londra, dove la domenica tanti amatori si ritrovano e, una volta fatte le squadre, si gioca al fianco di illustri sconosciuti che, tuttavia, per un giorno diventano i compagni di squadra.
Il criterio in base al quale si sono formate le squadre nell’ultima giornata del nostro campionato, pur partendo da ragioni diverse, ha seguito un filo logico, unendo da una parte alcuni componenti storici della nostra squadra, abituati a giocare insieme, e dall’altra nuovi elementi insieme agli atletici che li hanno invitati per disputare il match.
Il risultato di queste combinazioni se da un punto di vista della qualità del match non è stato eccelso, e si badi bene non per demerito di qualcuno, ma semplicemente per il fatto che certe partite vanno così, ha comunque prodotto una bella serata, con una temperatura ottimale per fare attività sportiva e con due squadre che hanno messo in mostra, oltre al solito impegno, delle apprezzabili giocate. Il verdetto del campo ha premiato alla fine la Sampdoria che è stata indubbiamente avvantaggiata dalla migliore organizzazione di squadra, dovuta inevitabilmente alla maggiore conoscenza e affiatamento tra i giocatori schierati nelle proprie fila.

MVP. Claudio. Riportando testualmente le parole dell’atletico Alessandro “…ha partecipato a tutte le reti della sua squadra ed ha aiutato anche in fase difensiva…capace di far salire la squadra tenendo palla…ma anche di giocate rapide e imprevedibili”. Cos’altro si può aggiungere? Chapeau!

Terzo tempo: V4 Le Mattonelle, Spoleto (PG). Grazie al nostro amico ed atletico Giuliano l’Atletico Martedì ha una nuova tana dove trascorrere bellissimi e speriamo innumerevoli dopo gara. Da queste poche righe e da tutti gli atletici passati presenti e futuri un grande in bocca al lupo!

Quando eravamo Re di Coppeultima modifica: 2022-04-16T15:13:23+02:00da atleticomartedi
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