Fascino internazionale

La forza di quello che amo definire il nostro “movimento” calcistico consiste indubbiamente nell’aver creato un gruppo unito in tutti questi anni, legato da valori importanti, primo fra tutti quello dell’amicizia. IL gusto ed il divertimento nel trascorrere i nostri martedì credo sia proprio insito in quell’ambiente quasi familiare che ci rende rilassati nel disputare le nostre partite, conoscendo bene ogni volta i nostri avversari sul campo.
E’ altrettanto vero però che nelle rare occasioni in cui giocatori esterni al nostro gruppo partecipano agli incontri, dentro di noi si alimenta una certa trepidazione all’idea di affrontare giocatori non conosciuti e nel misurare le nostre capacità dinanzi ad altri calciatori.
La storia dell’Atletico Martedì del resto è stata caratterizzata da innumerevoli gare tra affiliati al nostro gruppo, ma anche da memorabili partite che noi, con un po’ di enfasi, abbiamo ribattezzato incontri “internazionali”,
La lista di queste partite è lunga e variegata, tanti sono i ragazzi, provenienti da tutto il mondo, che hanno indossato la casacca dell’Atletico Martedì e la cronaca narra di celeberrime serate, all’insegna dello sport e del divertimento. L’ultimo martedì “di coppa”, che ha visto la contemporanea presenza di Emanuele (a dire il vero ormai un abbonato alla nostra squadra), direttamente dal Lussemburgo, dell’ottimo Sang Min e di “moto perpetuo” Jared, non ha fatto altro che rinnovare una tradizione ormai consolidata e molto gradita a tutti gli atletici.
Ma quando, nella gloriosa storia del calcio, è stata attribuita per la prima volta l’etichetta di gara internazionale ad una partita di football?
Bisogna risalire ad un pomeriggio di 150 anni fa; il 30 novembre del 1872 si giocò infatti a Glasgow la prima partita di football tra rappresentative internazionali. Il match è passato alla storia come il primo ufficiale tra squadre nazionali e fu riconosciuto come tale sia dalla UEFA che dalla FIFA; oggi, se vi recate a Glasgow, trovate una targa che ricorda quella giornata.
La mente che diede impulso all’idea di far incontrare su un campo di calcio delle rappresentative nazionali non poteva essere che quella di Charles W. Alcock, e chi altri se non colui che qualche anno prima aveva organizzato la Football Association Challenge Cup, poi nota come la FA Cup, la più antica, e aggiungo io…la più bella per distacco, competizione calcistica. La FA Cup, o meglio la sua madrina : la Challenge Cup apportò un contributo non da poco al regolamento del calcio se pensiamo che per la prima volta si applicarono le regole stabilite, non senza discussioni, nell’assemblea della federazione inglese del 1863. E’ in questa assemblea che si decise che le partite di calcio dovessero essere disputate da 11 giocatori per squadra e che le stesse avessero una durata di 90 minuti.
Ma torniamo a quel 30 novembre del 1872, è un sabato ed in Scozia si festeggia il patrono S.Andrea; al campo di cricket dell’Hamilton Crescent di Glasqow si affrontano una selezione inglese e, in assenza di un’associazione scozzese ufficiale, Il Queen’s Park FC di Glasgow, che giocherà sotto l’insegna della Scozia. Costo per assistere alla partita: uno scellino. Tra gli inglesi, lo stesso Alcock avrebbe voluto scendere in campo, ma un infortunio pochi giorni prima del match gli negò tale soddisfazione. Le misure del terreno di gioco non sono ad oggi note, ma sappiamo che si giocò su un campo da cricket e sappiamo inoltre come non vi erano traverse, ma tra i pali fu allacciato un nastro. Quanto agli schieramenti, entrambe le squadre adottarono il modulo più in voga in quel periodo, vale a dire la c.d. “Piramide rovesciata”, un 2-2-6 che prevedeva la presenza di 6 giocatori nella fase offensiva, due mediani dietro e due terzini a difesa del portiere. La squadra inglese si presentò in maniera più spregiudicata con un solo terzino davanti all’estremo difensore. I calciatori scozzesi indossarono camicia blu, calzoni alla zuava bianchi e cappelli rossi; gli inglesi: divisa totalmente bianca e cappelli rossi.
Aldilà della spettacolarità della partita, che certamente non annoiò i 3.000 presenti e malgrado i diversi stili di gioco che si stavano affermando a quell’epoca, il dribbling game degli inglesi ed il passing game della Scozia, il match, si concluse incredibilmente 0-0. Ma di quella partita il risultato fu l’ultima cosa degna di annotazione; sulla spinta di questo incontro di lì a poco nacquero infatti le associazioni calcistiche delle federazioni scozzese. gallese ed irlandese. Le 3 federazioni, per celebrare il momento storico, istituirono nel 1884 il torneo interbritannico. Inghilterra, Galles, Scozia ed Irlanda (sostituita dall’Irlanda del Nord nel 1921) si affrontarono in questa competizione ininterrottamente per 100 anni (sino al 1984). Era nato il calcio internazionale!

16.08.2022 ore 20,00

Complesso Sportivo di San NIcolò, Spoleto (PG)

Formazioni:

1.W. Inghilterra
Federico, Giuseppe, Gabriele, Andrea, Besmir

2.L. Scozia
Gianluca, Claudio, Sang Min, Emanuele, Jared.

Note: nel nostro match forse più “internazionale” di sempre si sono affrontate due squadre del tutto inusuali, organizzate al momento non senza ovvi dubbi di allestimento. Da una parte Emanuele, Sang Min e Jared tutti insieme, coadiuvati dall’esperienza e dalla perizia calcistica di Claudio e Gianluca, dall’altra un gruppo per così dire più collaudato con atletici storici, rinvigorito però in attacco dalla presenza dei fratelli Giuseppe e Gabriele.
Le due squadre hanno adottato un sistema di gioco diverso. La Scozia si è mostrata chiaramente disposta all’attacco, con una manovra spontanea e naturale, che ha certamente prodotto i suoi frutti sotto l’aspetto della bellezza e della fluidità delle azioni, ma ha forse lasciato inevitabilmente scoperta la fase difensiva. L’Inghilterra invece ha utilizzato un modulo più tradizionale, curando con attenzione la difesa del portiere ed affidandosi nelle ripartenze alla verve dei suoi attaccanti, Il risultato finale, piuttosto netto nei numeri ma, a parere di chi scrive, bugiardo nella sostanza, poichè in fondo il difetto più grande della Scozia è stato quello di non aver concretizzato le tante occasioni da gol create, è stato alla fine determinato dai singoli dell’Inghilterra, primo fra tutti il figliol prodigo Giuseppe, che con le sue giocate ed i suoi 4 gol ha indirizzato in maniera netta il match.

MVP. Giuseppe. “….sebbene tutta la squadra ha espresso ottimo calcio, il rientro del figliol prodigo (e prodigioso) non può passare inosservato. ONNIPRESENTE”. Aggiungo personalmente: un mix devastante di tecnica, velocità e gioventù.

Terzo tempo: V4 Le Mattonelle. Spoleto (PG):

Fascino internazionaleultima modifica: 2022-08-19T14:46:03+02:00da atleticomartedi
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